Foto: Johnnypizzaone
Dici Francia e pensi baguette, escargot, foie gras. Ma la Francia ha qualche altro tesoro nascosto per il turista disattento, chiamato “andouillette”. Si tratta di stomaco e intestino di maiale a forma di salsicciotto che viene grigliato o cotto con del vino rosso o sidro e servito con patate fritte. Per gli amanti del “quinto quarto”, come a Roma chiamano le frattaglie, è una leccornia. L’ andouillette è originaria di Troyes e la vera, la buona è solo AAAAA che significa “Associazione Amichevole Amatori Adouillette Artigianale. La si trova in molti ristoranti e “brasseries” a Parigi. Ma le migliori sono secondo me da “Les Bacchantes” .
7 settembre 2008 alle 22:38
Io l’ho mangiata ad Annecy grigliata nel menù c’era scritto aaaaaa andouillette , ma non mi é piaciuta, aveva il sapore di …… e pensare che vado matta per la trippa.
Secondo me non l’anno saputa fare.
saluti, Laura
9 settembre 2008 alle 12:24
mah, sai, cara Laura,
forse non l’hanno saputa fare ma sappi anche che l’andouillette è una frattaglia dal gusto particolare e se no ti piacciono le frattaglie… non c’è cuoco che tenga!
saluti
3 novembre 2008 alle 11:49
A me, da buon romano, le frattaglie piacciono molto, e adoro anche i formaggi erborinati, sia italiani che francesi…ma quando ho mangiato l’andouillette la puzza era davvero insostenibile (almeno per me), e purtroppo il sapore ne risentiva di molto….Non so se non l’hanno saputa fare o meno (era in un ristorante raccomandato da diverse guide) e sarebbe anche potuta essere buona…ma la puzza, che si rifletteva molto anche sul sapore, era davvero fortissima…
Alessandro
3 novembre 2008 alle 12:41
Temo ahimé Alessandro che tu non sia incappato in una buona andouillette se puzzava a tal punto che il gusto ne risentiva.
Era AAAAA?
11 marzo 2023 alle 18:30
Chiedo: ma l’andouillette è quella salsiccia che puzza di….. escrementi?🤔
14 gennaio 2009 alle 22:09
Quoto il mio omonimo; l’andouillette a 5 A ovvero:
Allucinante
Abominevole
Aberrante
AmmazzalaSiSSePPPuZZAVA
All’animadelimorta**ivostriedekimel’hafattofa’demagnammela
e scusate lo sfogo ma vi giuro che mi sono rifiutato sono ad ora di sapere cosa mi sono mangiato…e purtroppo ora lo so 😦
La mia era con la senape che tra parentesi puzzava piu’ dell’ AAAAA 🙂
Ale da Roma.
Sopravvissuto.
23 gennaio 2009 alle 09:26
Sono venuto un paio di anni fa a Parigi e in un ristorante (non ricordo più il nome) mi hanno consigliato l’andouillette.
Fantastica.
peccato che questi piatti siano cosi poco conosciuti in Italia.
23 gennaio 2009 alle 09:27
Cha bello questo blog radicchio!
Anche io ho già mangiato l’andouilete in Francia e mi è piaciuta tantissimo!
19 marzo 2009 alle 17:03
Che schifo….chiaramente menù tutto in francese ed io affamato…
cosa prendo? Mi si illuminano gli occhi quando leggo Salsiccion Andouille AAAA (pensavo che l’AAAA volesse indicare un piatto supermega da bullo)…cazzo sarà un bel salsiccion soddisfacente!!! quando mi arriva nel piatto lo giro e vedo il ripieno…sembrava farcito di vermi e nervetti guizzanti….
Voglia di vomitare! ma essendo ad una cenetta romantica con la mia ragazza (che giustamente sentiva l’odore di cadavere e vedeva la mia scarsa gioia) ho fatto il disinvolto e l’ho mangiato TUTTO ostentando notevole piacere!!
Esperienza mistica….
Meglio tutte le altre cene della settimana parigina!
19 marzo 2009 alle 17:33
@federico, onestamente rimango sempre molto perplessa quando qualcuno mi dà un parere così nauesato sull’andouillette.
Perchè SE LE FRATTAGLIE PIACCIONO e si tratta di una VERA andouillette AAAAAA (le A debbono essere 5), non c’è motivo che risulti addirittura disgustosa…
Mi dispiace moltissimo per la tua esperienza negativa
😦
22 marzo 2009 alle 14:36
Grazie per il supporto morale Lucia….(errore mio sul numero delle A)….il problema è che a me le frattaglie NON piacciono….
…non conoscevo il piatto ma essendo aperto a (quasi) tutto mi piaceva l’idea di sperimentare un pò a caso….
il mio prossimo obiettivo sarà quello di imparare in tutte le lingue del mondo come si dice la parola FRATTAGLIA!!
23 marzo 2009 alle 09:06
@federico, un piccolo aiuto: in francese frattaglie si dicono “abats”! Lodevole questa tu apertura a sperimentare 🙂
@bagigia: mi spiace molto che tu sia incappata in un piatto di qualità così scadente.!
13 giugno 2009 alle 13:05
Anche noi pochi giorni fa abbiamo mangiato l’andouillette a Chaumont, davanti al Castello… buonissima! Non la conoscevamo e l’abbiamo presa per provare un piatto tipico! Favolosa, era buonissima!
13 giugno 2009 alle 16:58
@Chiar Oh mi fa sempre piacere condividere con dei veri buongustai.
🙂
18 settembre 2009 alle 12:21
Siamo appena tornati da Parigi io e la mia consorte, in un ristorante a Place de Vosges, mia cugina che abita a Parigi ci ha consigliato l’andouillette che è un piatto che per loro è una prelibatezza e che in quel ristorante ci vanno spesso: bè, io le frattaglie la mangio spesso a casa, ma questo salsicciotto puzzava di budello di gallina, io l’ho mangiato con bicchieroni d’acqua e le lacrime a gl’occhi, mia moglie non c’è l’ha fatta…. è propio vero che i francesi non sanno cosa sono le cose buone….OSCENO e DISGUSTOSO…
18 settembre 2009 alle 12:29
Una vera ME……A….che schifo….
18 settembre 2009 alle 22:25
Questo salsicciotto i francesi possono infilarselo su per il C….O… che schifo
26 settembre 2009 alle 15:16
@ivano, Miriam e Luca: sono veramente spiacente ragazzi… per voi!
6 ottobre 2009 alle 21:00
Una vera delizia, hai ragione. Siamo stati la settimana scorsa a parigi io e mio marito : peccato non trovarla in Italia…
9 ottobre 2009 alle 13:06
Ho avuto il coraggio di assaggiare l’andouilette AAAAA in una elegante brasserie di Parigi. Il cameriere si è voluto accertare che avessi ben compreso quel che avevo appena ordinato. Per non dargli la soddisfazione di vederla ancora nel piatto, l’ho mangiata tutta: una vera schifezza!
Non dipende da come te la cucinano: quel salsicciotto è davvero vomitevole anche per chi adora le frattaglie!
9 ottobre 2009 alle 13:18
@Stefano: “per non dare la soddisfazione di vederla nel piatto”.
E perché mai? Quale soddisfazione il cameriere poteva mai trarre il cameriere?
Per me, e per altri, rimane una prelibatezza. Ognuno i suoi gusti, quindi. Non “assolutizzerei” quindi il mio giudizio come hai fatto tu!! 🙂
4 gennaio 2010 alle 14:22
Ho provato nei giorni scorsi il piatto… mah… lasciamo perdere.
Mi piacciono molto le frattaglie, sono toscano, trippa, lampredotto… il fatto è che quando si ha a che fare in cucina con questo tipo di pietanze, la prima regola è LAVARE BENE, altrimenti anche la trippa puzza!!!
Non mi si venga a dire che un salsicciotto al profumo di m…. è una prelibatezza, mi è capitato anche in Sardegna con un budello di agnello e la musica era la stessa.
Le carni relative agli intestini vanno lavate e trattate come si deve, che diamine, non è la puzza a dargli prelibatezza, pensate appunto alla nostra trippa, deliziosa MA CHE NON PUZZA!!!
Flavio
4 gennaio 2010 alle 17:22
@Flavio: intendiamoci bene. Che l’odore dell’andouillette sia forte, non ci piove, che debba sapere di C… è tutto un altro paio di maniche! Sono perfettamente d’accordo con te: se è stata lavata male è quello l’odore e non va affatto bene. Tutte le andouillette AAAAA che ho potuto gustare non avevano assolutamente queso problema. Per curiosità una domanda: è un andouillette AAAAA che hai mangiato? 🙂
10 gennaio 2010 alle 14:55
Il mio commento è sparito…
….cmq ribadisco il concetto:
il salsiccion puzza di malattia e malvagità!
2 marzo 2010 alle 08:53
Sono tornato ieri sera dalla splendida Parigi … ma mi sono svegliato con il pensiero di capire cosa avevo mangiato!!! E dire che a me non piacciono le interiora … continuo con il mio parere! Ciao a tutti e viva Parigi
2 marzo 2010 alle 12:21
@beppe: decisamente posiamo dire che come minimo la andouillette NOn fa l’unanimità tra gli italiani 🙂
12 aprile 2010 alle 12:23
Avessi letto prima!
A Parigi, una settimana fa.
Il cameriere fa un gesto e con mia moglie capiamo trippe: ottimo, a Genova è piatto tradizionale e ci piacciono molto.
Il locale poi, centrale e di livello, indicato dalle guide turistiche.
Antipasti ottimi, servizio ottimo.
Andouillette, semplicemente disgustosa.
Temo non sia questione ‘troppo’ di preparazione.
Odore acre, peggiora al taglio esplodendo in tutta la sua infamità.
Abbiamo girato molto e mangiato di tutto, questo era semplicemente inmmangiabile.
13 aprile 2010 alle 07:49
@mario: per l’appunto. L’odore non deve essere acre. Mi piacerebbe sapere il nome di questo ristornate, per curiosità. Mi spiace molto per l’esperieza. Credo comunque che al di là del modo in cui sia preparata o meno sia davvero un fatto di gusti.
Ciao!
19 aprile 2010 alle 09:41
Brasserie Balzar in Rue des Ecoles
Saluti!
p.s.
cmq non vediamo l’ora di tornara a Paris, abbiamo avuto anche ottime compensazioni.
25 aprile 2010 alle 14:07
Cher Lucia! Ne abbiamo parlato di persona e tutto sommato capisco le critiche piovute in questo Blog. In realtà concordo che la AAAAA Andoullette è un piatto per “noi Uomini” (ahahahah) e l’indirizzo di “Les Bacchantes” è una chicca da SERIE A (così aggiungiamo la sesta A ). Certo è un oiatto particolare, e se ci incappi come turista, senza saperne molto, ma soprattutto leggendo il menù da destra a sinistra, potresti inappare in un fagottino di c….
Quella che ho degustato io a Parigi non mi è bastata, due giorni dopo sono stato costretto a fare il Bis ( che dia dipendenza ?).
Un bacio
Marco
28 aprile 2010 alle 09:28
@mario: prometto di andarci e darti un feedback. Immagino facilmente che a parigi abbiate ottime sensazioni: io che ci vivo da 20 anni riesco malgrado tutto e in alcune circostanze, a d essere stupita da tanta bellezza e “maestosità” 🙂
@marco: rido di cuore. (dici che tra un po’ mi crescerà barba e baffi? 😉
6 agosto 2010 alle 23:29
Ma che bello aver trovato questa discussione.
Io e mio marito abbiamo avuto un’esperienza del terzo tip con la famigerata andouillette!
Eravamo in viaggio di nozze a Paris, ristorantino romantico sulla rive gauche e piatti fumanti di salsicciotti che ci passavano sotto il naso.
“Prendo quello che ha preso il signore” mio marito, senza saperlo a dire la verità, ordina un’andouillette.
Il primo boccone lo lascia confuso, così, vista la sua strana espressione assaggio anche io. Il “gusto” ahimè era inconfondibile.
Lo esorto a lasciar perdere ma lui stoico decide di mangiare ancora un paio di bocconcini prima di arrendersi.
Dopo poche ore torniamo in albergo e facciamo chiamare un medico: mio marito ha la febbre a 40!
Fortunatamente il medico (che si è fatto anche un sacco di risate a sentir nominare l’andouillette) ha risolto tutto con una bella iniezione e una dieta a base di riso in bianco e coca cola!
Che dire?
Ora che ho letto tutte queste esperienze mi spiego tante cose!
Grazie!
10 agosto 2010 alle 11:39
@Ciao Francesca! Non riuscirei mai a “continuare a mangiare stoicamente” qualcosa che non gradisco anche perché so che il mio corpo, dopo, in un modo o nell’altro, me la farebbe pagare. Da qui alla febbre a 40, però, ce ne passa…
E se tuo marito, che chiaramente non ha gradito questo piatto, si fosse preso un banalissmo colpo di freddo?
12 agosto 2010 alle 12:47
io l’ho mangiata in bretagna nella crepes una settimana fà,e devo dire che a parte la ripugnanza di mia moglie emio figlio avrei fatto il bis .è un vero peccato che in itali non esista!!!!!!
14 agosto 2010 alle 16:24
@bruno. anche nelle crepes é fantastica, certo!
21 agosto 2010 alle 16:38
Probabilmente dipende da quante A ci sono, meno ce ne’ e piu’ puzza di c….pero’ leggendo i commenti di tutti che hanno scritto nel blog confermo che o la ami o la odi…..noi avevamo AAA e l’abbiamo odiata come la maggiorparte di quelli che hanno scritto!!!!
Evviva le crepes e le galette!!!!!!!!!!!!!
22 agosto 2010 alle 09:41
Sono tornato da un viaggio in Francia di 10 giorni con 4 amici, e nella valle della Loira a Chenonceau, abbiamo avuto un incontro con la famigerata andouillette !
tutti 5 abbiamo espresso lo stesso giudizio: ORRIPILANTE !
Come in tanti abbiamo apprezzato il profumo di pozzo nero, il sapore è pari all’odore, e alla vista……. beh, quando la tagli esplode nella sua malevolenza degna del peggior film horror!
Devo dire che mangiare per noi è stato un problema. Abbiamo trovato qualcosina che ci è piaciuta ma, forse perchè emiliani, pochi cibi ci sono piaciuti.
Però un consiglio lo dobbiamo dare. Se sul vostro menù leggerete andouillette (o salsiccia come abbiamo trovato nella ridicola traduzione italiana), e non siete amanti delle attività estreme, lasciate perdere!!!!!
per tutto il resto ….. bellissima Francia !!!!!
7 settembre 2010 alle 16:03
Ho vissuto a Lione per un anno e l’andouillette che preparavano a Le Baladin (locale ormai purtroppo chiuso) prima bollita in acqua e vino bianco e poi saltata in padella con la senape, accompagnata da meravigliose patate al forno, era il miglior piatto che si potesse mangiare in città…
7 settembre 2010 alle 16:45
@Filippo: interessante, questa versione che prevede prima la bollitura in acqua e vino per poi saltarla non la conoscevo!
ps Guarda che forse lo hanno riaperto http://www.baladin.info/
7 settembre 2010 alle 17:12
E’ vero…è ancora aperto ma temo che sia cambiata la gestione. Una volta era gestito da due signori piuttosto anziani ed il menù prevedeva sostanzialmente solo andouillette (che comunque è ancora nel menu e sembrerebbe fatta allo stesso modo), fondue bourguignonne e tartare di manzo (e qui non posso non citare anche Ma Bourgogne di Place des Vosges a Parigi)
8 settembre 2010 alle 09:15
@Filippo: per l’andouillette indaghero’…
Interessante quell’indirizzo per la tartare, mai provato. E poiché sono un’amante di questo piatto, provero’ sicuramente.
16 settembre 2011 alle 11:35
L’andoullette con 5 A – AAAAA – é un piatto molto particolare come tale o piace molto o fa veramente schifo. Io ho asistito a persone che in ristoranti o brasserie di prestigio a Parigi non sapevano trattenere i conati di vomito con conseguente ovvio imbarazzo per loro e per i commensali loro vicini.
Quindi, siate pronti! Se volete provare l’andoullette, preparatevi a vivere un’esperienza forte che può anche disgustare. Io l’ho mangiata una volta e non é tra i miei piatti preferiti. Un mio collega, francese, ne andava matto. La maggioranza delle persone non riesce neppure a mangiarla. .. questo a rigore di cronaca e di sincerità nel giudizio.
18 settembre 2011 alle 21:35
@Anonimo “la maggioranza delle persoe non riesce neppure a mangiarla”…Su un campione di quante hai fatto questo esperimento, anonimo per parlare di “maggioranza”? 😉
6 ottobre 2011 alle 16:55
Ciao Lucia,
Sono incappata casualmente in questo blog e, visti i commenti, non potevo esimermi dal darti manforte! :o)
Per la prima volta quest’anno ho scoperto l’andoullette AAAAA grigliata da http://www.polidor.com/. E’ sicuramente un piatto particolare ma a mio parere è semplicemente sublime!!! ;o)
6 ottobre 2011 alle 16:59
@Alessandra: sai che non lo conosco? Devo provarlo! Comunue sono lieta che ti sia piaciuta! 🙂
1 Maggio 2012 alle 11:07
Appena tornati da Parigi, che riteniamo una delle più belle cttà del mondo se non fosse stato che l’ultima sera abbiamo incontrato l’andoullette AAAAAA alla brasserie “L’Europeén” di fronte a Gàre de Lyon: orripilante, vomitevole, ci ha rovinato l’ultima cena e la puzza era insopportabile: nonostante io sia riuscito a mandarla giù tutta ( più per fame che per altro ), spero di non rincontrarla mai più…
1 Maggio 2012 alle 14:18
andre , puzza a parte non dimenticare l’aspetto: sembrava un topo… come quello visto a spasso davanti a Notre Dame!
antonella
13 Maggio 2012 alle 17:00
Ciao ho mangiato per la prima volta l’andouillett a Lyone dove andiamo spesso io e mia moglie , a lei non piace io l’adoro, poi sul colle de L’Iseran ( Savoia ) l’ho provata grigliata , gusto particolare ma ottimaaaaa ……..
19 Maggio 2012 alle 07:30
@Andrea e Anonimo: mi spiace molto che abbiate avuto questa brutta esperienza 🙂
@Anonimo: la considero uno dei piatti migliori della cucina francese 🙂
22 Maggio 2012 alle 22:51
Anche io ho trovato questa discussione per caso e l’ho letta tutta con piacere. Due anni fa siamo stati a Parigi, dove per dieci giorni abbiamo mangiato sempre divinamente ogni sera in una brasserie diversa, ma l’ultima sera ho deciso di provare questo piatto che leggevo da giorni sui menu, e mi ha lasciata perplessa, credevo si trattasse di una salsiccia, ma quando ho affondato il coltello si è rivelata molto curiosa, e adesso capisco di cosa si trattasse. Non sono rimasta disgustata come molti di voi, ma non posso dire che sia un piatto che ordinerei di nuovo. Era grigliata benissimo, con ottimi contorni, in un bellissimo ristorante in cui sono anche tornata, è proprio lei che non mi ha convinto. Sono ugualmente felice di averla assaggiata perché mi piace sperimentare la cucina particolare di ogni luogo che visito. Grazie per avermi fatto rivivere gli spelendidi giorni parigini!!!!
23 Maggio 2012 alle 07:16
@Anonimo: de gustibus! Capisco che non possa piacere, come molte altre cose! Grazie a te!
11 luglio 2012 alle 23:24
Veramente buona..veramente gustosa..mah x me veramente sa di m….anzi con la M maiuscola..la prima vampata non si scorda..indovinate di cosa odora..bravi!!! Ed è ancora da tagliare..allora sì che le cose cambiano in meglio..eh certo vi va di scherzare? Ben detto che esplode nella sua malvagitá, ti porta in un limbo sino a quando non assapori la prima forchettata. .sempre se non ti ridesti prima alla vista del contenuto che, appena inciso il budello, schizza fuori stile molla di un orologio degno dei cartoni animati..e per quello che la affogano in una senape potentissima..amo le trippe.. frattaglie in genere ma la a….oh scusate l’ho puntata come la parola sopra – mi fa vomitare..e pensare che ho deglutito una 5 a
12 luglio 2012 alle 11:04
@Anonimo: mi pisace molto che questo piatto non sia stato di tuo gradimento. Del resto questa specialità è come certe persone : o piace moltissimo o per nulla! 🙂
18 luglio 2012 alle 21:33
L’abbiamo mangiata ad apt. Dopo quella cena, non sono entrato più in nessun ristorante di quella città, e tantomeno mi riazzardero mai più a ordinare un piatto così fetido. Mia moglie, appena lo ha assaggiato, ha ricordato la canzone della Carrà. Ma che bontà, ma che cos’è questa robina qua…c……ca
27 luglio 2012 alle 10:09
Buongiorno a tutti, l’ho mangiata in una brasserie della Piccardia meno turistica. Avevo appena una vaga idea di cosa fosse. Ma nel “Menu du Jour” era proposta da regina e così, essendo una mia regola quella che impone di vivere, anche mangiando, i luoghi che si visitano, non ho potuto che adeguarmi… Non ho sentito odori strani, risultava delicata seppur condita con una salsa a base di senape forte e se non fosse stata la diffidenza corroborata da una buona dose di autosuggestione, obbiettivamente, seduta stante, avrei potuto dire che era un piatto da re, certamente da buongustai. Ora, a mente fredda, mi metto nella schiera degli di lei estimatori.
ciao
18 agosto 2012 alle 16:22
aahhhhh ecco cos’era…. mi e’ venuta la curiosita’ di controllare dopo averla rivista in un menu’ a Gex (guardandomi bene dal riprenderla).
L’ho gustata insieme ad amici a Parigi ad inizio luglio, a pranzo in una brasserie in zona Bercy, dove ci trovavamo per i concerti di Bruce Springsteen. A domanda “che cos’e'” la risposta “une saucisse de porc” non lasciava presagire un articolo tanto nocivo. Poi ci arriva questa specie di cotechino ammaccato dal potente retrogusto non tanto di M quanto di pixx…. onestamente al secondo boccone ho pensato che il ripieno incoerente e vagamente cartilagineo dovesse essere qualcosa tipo orecchie o muso di maiale, ed il pensiero, al di la’ del gusto insulso, era comunque sufficientemente rivoltante. Al che ho ripiegato sulle patatine fritte e pane e senape che accompagnavano l’oggetto, e l’ho lasciato li’ dopo averlo spappolato per analizzarne, senza successo, la fattura.
Comunque ha avuto un suo pregio: abbiamo riso per tutto un pomeriggio ricordandone la “prelibatezza”… 😀
meno male che poi Bruce ci ha fatto saltare per 4 ore di concerto facendocelo digerire e dimenticare definitivamente!
20 agosto 2012 alle 21:48
Grandissima discussione pessima pietanza! !per estremizzare..ed i gusti son gusti, sia ben chiaro, a parer mio il piatto su cui é adagiata potrebbe essere sostituito con un accessorio sempre in ceramica (aiutino :sanitario)forse più indicato a contenerla!!!
28 novembre 2012 alle 22:49
Sono capitata su questo sito dopo aver letto un giallo di Maigret, che a un certo punto mangia una andouilette. Ricordavo vagamente il nome che non associavo a niente di preciso; ma leggendo questi commenti mi è tornata alla memoria! L’unico, ma proprio l’unico piatto immangiabile che mi sia capitato in Francia. La mia non puzzava per la verità, forse molto poco, ma era disgustosa. Mio marito mi disse: non conoscevi l’andouillette?
22 dicembre 2012 alle 11:52
Ciao a tutti! Anch’ io ho avuto il “piacere” di assaggiare l’ andouillette. A Lione in un bouchon molto rinomato. Menù fisso perchè eravamo in gruppo. Beh, che dire…non sapevo cosa avevo nel piatto, e chiaramente da curiosa e amante del cibo ne ho preso un bel boccone. Per educazione non ho sputato nel tovagliolo, perchè molti miei commensali lo hanno fatto. Su 24 persone che eravamo solo uno ha avuto il coraggio di mangiarla tutta. Poi è stato male e la sera non è uscito con noi…Abbiamo saputo dopo che cosa ci era stato servito, e non mi sono spaventata sapendo che cosa fosse. Adoro le frattaglie, nervetti e tante cose che ad altri potrebbero non piacere. Ma quel sapore così forte e ripugnante, non lo dimenticherò facilmente.
17 febbraio 2013 alle 20:00
ciao:-) noi siamo appena tornati da parigi 🙂 e anche noi siamo vittime dell’ salsiccion puzzoso!! . . A mezzogiorno in una brasserie a 2m dalla metro di liegi . . . Ordiniamo x puro caso questa abominevole e impresentabile specialite’ . . . . Roba da voltar via . . . Con i lacrimoni agli occhi e sforzi di vomito da dover giustamente trattenere. . . . . Ettolitri di acqua da bere e chili di senape per nascondere il tanfo non sono sufficenti x poterne deglutire un sol boccone. . Un vero e proprio stronzo nel piatto. . . Lascito quasi integro,Nascosto sotto la foglia di immancabile insalata francais !! . Auguri a tutte le prossime vittime che come noi senza conoscerla se la ritroveranno davanti. . !… Un esperienza indimenticabile e stomachevole. ,,. Non può esistere persona al mondo a cui piaccia magnar merde de france!
22 agosto 2013 alle 16:17
Sapore molto forte, ma di trippe e chiaramente di maiale, non di escrementi. Da non prendere se si amano i sapori forti, ovviamente… ma nulla di dissimile dalla testa di pecora bollita (occhi compresi), vanto della cucina Marocchina e Scozzese.
29 agosto 2013 alle 11:10
@pippo: sottoscrivo in toto.
3 settembre 2013 alle 22:46
“Saveurs de France”
andouilette, trippe alla Lionese, moules al Rochefort o Curry e pommes frites, choucroute de la mer o de viande in Alsazia ecc. se vuoi dire di essere stato in Francia le devi mangiare, altrimenti sei stato in Francia ma non conosci la Francia
6 settembre 2013 alle 08:12
@Bruno: eggià!
29 settembre 2013 alle 22:36
grazie grazie grazie a tutti i commentatori . . . é più di un mese che mi domandavo cosa avessi mangiato (metà, poi non ce l’ho più fatta) e se la puzza di cadavere fosse dovuta a qualche verdura/spezia o al fatto che la carne fosse effettivamente andata a male
poi, stasera, mia moglie ha ritrovato il bigliettino dove avevamo segnato il nome e… eccomi qua.
ragazzi l’odore era veramente insopportabile, il gusto forte ma meno problematico da gestire , sono sicuro che vorro riprovare, ora che so . . . avrò un approccio completamente diverso
PS io non amo le “frattaglie”
13 marzo 2014 alle 16:37
L’andouillette AAAAA grillée con la sua salsa di senape à l’ancienne e l’insalata di pommes de terre persillées è uno dei “piatti perfetti”, che personalmente metto nella top ten delle preparazioni tradizionali.
Chiaro che devono piacere i sapori autentici, quelli degli ingredienti veri, del cibo reale.
Da qualche decennio nelle diete occidentali si sono imposti sapori (o per meglio dire assenze di sapori) prima sconosciuti e rifuggiti, come la bistecchina ai ferri o il petto di pollo grigliato, magari accompagnati con la purè in busta, adatti ai moderni palati figli del supermercato, abbrutiti da merendine, bibite gasate e piatti surgelati.
E’ così che le perle della gastronomia europea (ma non solo) suonano alle nostre papille come musiche stonate quando non inascoltabili.
E i profumi schietti delle preparazioni tradizionali vengono avvertiti addirittura come puzza di m…
Il problema è soprattutto culturale: bisogna sapere cosa si mangia. Ma saperlo davvero. Lo dico con affetto a chi mi ha preceduto e non ha amato: l’andouillette gode di una fortuna gastronomica millenaria presso contadini e regnanti e ora salta fuori che è un piatto immondo e immangiabile? andiamo, siamo seri!
Approcciare un gusto tradizionale dopo decenni di sapori edulcorati e di cibi trasparenti riserva il più delle volte brutte sorprese. Ma una volta che si comprende lo spessore culturale di certi piatti – come l’andouillette – allora la strada verso la crescita del proprio patrimonio gastronomico è davvero aperta.
Assaggiare prima con la testa e con la conoscenza, il palato verrà.
Buoni piatti tradizionali a tutti!
24 agosto 2014 alle 23:48
Con tutto il rispetto per le opinioni divergenti mi sembra un paradosso citare una edulcorazione supposta dei sapori.
I sentori tipici della pietanza furono ben descritti in tempi non cosí recenti con un parallelismo sulla politica
La politique, c’est comme l’andouillette, ça doit sentir un peu la merde, mais pas trop.
– Edouard Herriot
29 agosto 2014 alle 08:14
C’est exactement ce que je disais.
Le fait de “sentir la merde” – ça vaut pour n’importe quoi – c’est un peu le signe de la cuisine traditionnelle et des saveurs authentiques.
Par contre, Si Edouard Herriot était encore vivant, il dirait que la politique maintenant sent décisement trop la merde 😉
Con rispetto e apprezzamento sia per l’osservazione e la citazione.
25 agosto 2014 alle 16:57
@Optimo: 😀
9 luglio 2017 alle 14:52
[…] già che tu ordinerai un’andouillette, e io…Posso concedermi una piccola follia e ordinare un astice freddo con la […]