Photo by Lucia Pantaleoni
Sì, avete ragione, vi sento già mormorare: “Ma come? Siamo al primo di ottobre e questa ancora ci scoccia con una ricetta squisitamente estiva? Abbiamo capito che è stata a Pantelleria, ma adesso è epoca di funghi, perdincibacco!”
Vero: é epoca di funghi, di polenta, ( tra l’altro mi è stato di recente riferito che una sopressa messa apposta in serbo per me mi attende in quel di Treviso insieme ad un prosecco che pare di prima qualità) … Però, onestamente, non me la sentivo proprio di passare a cose più autunnali, sostanziose, senza avervi prima lasciato questa ricetta ricca di intensi profumi estivi e mediterranei…
Si tratta di caserecce fatte con un paté di capperi di Pantelleria che mi ha lasciato onestamente di sasso per la sua estrema delicatezza. L’ho trovata nell’interessante libro di Silvio Palazzolo, che ne è anche l’editore, Sapori di Pantelleria. Non si tratta “solo” di un ricettario ma è anche un’interessante guida sulle bellezze naturali dell’isola.
Il patè richiede 3 giorni di preparazione, ma attenzione: non sono 3 giorni ininterrotti di lavoro, no! I tempi di riposo previsti sono assai lunghi, tutto qui. Una preghiera: non comprate capperi qualsiasi, perché temo che il risultato sarebbe inevitabilmente compromesso.
Si conserva in frigorifero e potrete utilizzarlo come base, cui aggiungerete altri ingredienti, un po’ come ho fatto io.
Caserecce al patè di capperi, ciliegini e origano
Per il paté di capperi
Dose per un vasetto di circa 200 g:
200 capperi di Pantelleria
Abbondante aceto di vino bianco leggero
olio extravergine di oliva q.b
Lavate più volte ed energicamente i capperi in abbondante acqua, strofinandoli tra loro per eliminare il sale il più possibile, poi scolateli, metteteli in ammollo nell’ aceto per 24 ore ed altre 24 a sgocciolare, per un altro giorno a macerare con dell’olio di oliva ed infine frulleteli o meglio ancora macinateli insieme all’olio di macerazione. Raccogliete il patè in un vasetto di vetro, lasciate riposare per qualche ora e copritelo, se necessario con un filo di olio di oliva, quindi chiudetelo. Per conservare sterilizzatelo per almeno mezz’ora.
Per il sugo delle caserecce
Dose per 2 persone:
160 g di caserecce
1 cucchiaiata di paté di capperi
1 pomodorino secco sott’olio
1/2 peperoncino secco
un bel pizzico di origano di Pantelleria
5 pomodorini ciliegia
1/2 cipolla piccola
Mixate il pomodorino secco sgocciolato ed il peperoncino sbriciolato, quindi aggiugete l’origano.
Tagliate a quarti i ciliegini e 3 minuti prima che le caserecce siano cotte al dente, fateli rinvenire dolcemente con poco olio e la cipolla, poi versate il pesto ai capperi con una cucchiata abbondante dell’acqua di cottura della pasta e mescolate.
Scolate le caserecce e spadellatele brevemente. Vi consiglio di accompagnare questo piatto con YRMN della’azienda vinicola Miceli.
2 ottobre 2009 alle 15:43
Fantastiche. Semplicemente fantastiche. Sono entrata ieri per caso e cercavo una ricetta per cena. Anche se confesso che i patè l’ho fatto con i capperi di Pantelleria, il risultato è stato veramente … ottimo!
Grazie!
2 ottobre 2009 alle 18:05
sembra un dipinto da tanto è bello.
Intrigante, ben spiegata questa ricetta.
Finalmente una persona che scrive ‘olio di oliva extravergine’ invece di EVO…
s.buso
3 ottobre 2009 alle 08:59
bellissimo complimento, anche se non lo sento completamente meritato per quanto riguarda la foto.
Grazie anche per aver apprezzato la ricetta.
ps che hai contro “l’olio evo”? 🙂
3 ottobre 2009 alle 09:00
@Gianna: sono felice che ti siano piaciute!
3 ottobre 2009 alle 11:44
– Lucia, nessun cusus belli un merito. In verità trovo sia una “scorciatoia” un po’ troppo inflazionata:D
Stefano
3 ottobre 2009 alle 12:27
Opsss: in merito 🙂
3 ottobre 2009 alle 11:46
devo dire che mi ha incuriosito molto questa pasta, in particolare il patè di capperi, purtroppo non conosco pantelleria non ci sono mai stato, grazie delle belle immagini che ho visto, complimenti non mi rimane che provarci
3 ottobre 2009 alle 12:51
@Stefano: oh, se è per questo ti capisco. Ci sono una bella quantità in giro di “scorciatoie infalzionate”. Discorso lungo in cui la tentazione di polemizzare è forte…Ma se ne parlerà, un giorno se ne parlerà 😉
gunther: grazie gunther e sappimid dire il risultato del test-pasta: ci tengo 😉
4 ottobre 2009 alle 00:18
oh oh una soppressa messa apposta in serbo per te ti attende..;) e quando torni a magnartela?:)))
5 ottobre 2009 alle 11:09
@elena : quanto prima, credimi! 😉
7 ottobre 2009 alle 23:00
Ah i capperi di Pantelleria! Guarda che una ricetta come questa me la puoi proporre anche tutto l’anno 🙂
8 ottobre 2009 alle 07:24
@dada: i pomodorini trovarli tutto l’anno (soprattutto qui!) non è un problema. Quanto al loro gusto, invece, d’inverno ….è inesistente! 🙂