Una considerazione mi è venuta spontanea, assaggiando questi mini-croissant dai sapori decisamente italici: “there’s nothing like home”.
Insomma: la cucina francese è per certi versi favolosa e la mia lunga permanenza qui a Parigi mi ha aperto orizzonti culinari ( e non solo) insospettabili. E’ vero anche che nel tempo ho imparato ad apprezzare piatti che prima guardavo distrattamente: la scaloppa di foie gras, alcune spezie, le favolose terrine, così diverse dalle nostre italiane e molto altro…Per non parlare dell’influenza di alcune cucine “etniche” su quella francese che l’hanno naturalmente arricchita e resa più complessa. Queste conoscenze rappresentano per me una ricchezza inestimabile, indipendentemente dal mio lavoro. Perché qui non si tratta “solo” di cibo: aprirsi a cucine diverse da quella che ci ha cresciuti, è anche andare incontro ad un popolo, i suoi usi e costumi. La cucina, infatti, ci parla come poco altro di una nazione…
Ma veniamo alla considerazione iniziale (ché sto divagando). Dicevo: “there’s nothing like home”, ovvero nulla è comparabile al sentirsi a casa, a ritrovare le proprie radici.
Dopo un periodo di arrosti di petto d’anatra e foie gras, sushi e quant’altro, l’assaporare questi semplici mini-croissant è stato come tuffarsi nuovamente nel mare straordinariamente vasto e profumato del patrimonio culinario italiano, fatto di sapori decisi ed essenziali: l’acciuga, la mozzarella, le olive taggische, i pomodorini secchi ed il basilico. Al primo boccone sono stata investita da una specie di “ventata italica”, con i suoi profumi veri ed unici.
Sì, non c’è dubbio: spesso è necessario “andarsene” per ritrovarsi meglio…
Mini-croissant basilico, acciughe, mozzarella e olive taggiasche
Dose per 12 mini croissant:
1 disco di pasta sfoglia da 230 g
10 olive taggiasche denocciolate
1 piccola mozzarella di bufala
2 pomodorini secchi sott’olio o confit
2 acciughe sott’olio
Qualche fogliolina di basilico
Riducete a pezzettini minuscoli le olive, le acciughe i pomodorini e la mozzarella.
Tritate il basilico ed unitelo alla preparazione. Mescolate.
Scaldate il forno a 200°C.
Disponete il disco di sfoglia sulla spianatoia e dividetelo in 12 spicchi. Distribuite la farcia, arrotolateli e formate i mini croissant. Accomodateli su una placca coperta con carta da forno e infornate a 200°C per 15′ circa. Servite i croissant appena sfornati.
NB Questi mini croissant potete gustarli all’aperitivo con un Berlucchi Franciacorta Brut
…
11 dicembre 2009 alle 09:38
Che delizia !!Proverò sicuramente questi mini-croissant con le olive taggiasche , penso che il confit sovrasti meno i sapori del pomodorino secco, che dici Lucia ?
11 dicembre 2009 alle 09:46
@Carola: in teoria un buon pomodorino secco conferisce alla ricetta quel pizzico di piccantino che sconfiffera assai 🙂
Diversamente, per un “tutt’unico delicato” meglio il confit.
Grazie di avermi dato l’opportunità di questa interessante precisazione!
A presto 🙂
11 dicembre 2009 alle 10:23
che buoni!!!!
Io proverò la cucina francese questo week end, invece, e non vedo l’ora!
11 dicembre 2009 alle 10:30
@alem: uh poi mi dirai! 🙂
11 dicembre 2009 alle 14:34
Ho avuto modo di conoscere poco la cucina Francese solo poco,ma credo che i dessert Francesi siano ottimi,d’altronde la cucina Italiana non ci fa mancare niente,come queste piccole delizie create da te con degli ottimi abbinamenti.
11 dicembre 2009 alle 14:51
@Donatella: la pasticceria francese in generale è senza dubbio superiore alla nostra.
ps la cucina francese ha anche lei grandissimi piatti!
11 dicembre 2009 alle 17:50
carissima, come non essere d’accordo con te! Io poi non ho mai amato tutti questi burri, panne, zuccheri, numeri spropositati di uova e miscugli vari tutti francesi. Questi minicornetti salati ai sapori italiani mi fanno quasi commuovere, bravissima!
11 dicembre 2009 alle 18:06
@Francesca: indubbiamente troppo burro, ovunque. E troppa panna, ovunque.
I micro cornetti sono come una specie di dieta, in confronto 😀
15 dicembre 2009 alle 14:38
Ma quanto mi tentano…saporiti, stuzzicanti e poi con le bollicine in accompagnamento…
Se passi da me, Lucia, trovi avviata la campagna BLOG, a proposito di sapori italici… Ciao !
16 dicembre 2009 alle 11:35
le tue ultime realizzazioni sono dei piccoli capolavori! questi cornetti in particolare sembrano anche a me un petit-morceau d’italie 🙂
16 dicembre 2009 alle 12:09
@marili: mi precipito a vedere…
@salsa: si si sono proprio un “petit morceau d’Italie!”. :-)Grazie salsa!
16 dicembre 2009 alle 16:14
non sono d’accordo sulla pasticceria francese superiore alla nostra..saranno pure bravi i pasticcieri d’oltralpe ,ma dai a parte la crema al burro declinata in mille versioni,la mousse e la crema chantilly che altro fanno?nei nostri monasteri le monache hanno creato capolavori di gusto e non solo d’estetica.
avete mai assaggiato i sospiri che fanno in costiera amalfitana ,sono come nuvole al profumo di limone e che limone !..per non parlare di tutto il resto che si trova tra penisola e isole ..no no nessuno e’ superiore ai Maestri Italiani per bonta’ e varieta’! desole’ sono di parte questa volta
16 dicembre 2009 alle 16:24
un’altra cosa io ho vissuto a Parigi ,trovo i croissant francesi insulsi ,unti e senza gusto.semplice pasta sfoglia arrotolata . se vi trovate a passare da Genova o Milano, fate una fermata da Panarello ..i migliori cornetti mai mangiati ,oltre alle ‘panarelline’ ,mini tortine di pasta paradiso ,ripiene di crema al marsala!evvai .. e i cestini di frolla e riso al latte di Cucchi?si sciolgono in bocca !!!
e il panettun che i francesi hanno saputo creare qualcosa di simile ??
Luci’ so polemica..toccatemi tutto ma non il ‘bel paese’!;)) ciao
16 dicembre 2009 alle 19:53
@Marilla: beh inzomma, assaggiati i croissant di Hermé?
Essu diamo al cesare quel che è di cesare, Marilla.
Anzi facciamo qualcosa di meglio: quando fai un salto in quel di parigi, ti faccio fare io un giretto e poi mi dirai…
16 dicembre 2009 alle 19:59
@Marilla: che hanno fatto oltre alla chantilly? Sfogliate da urlo ( e questo senza andare dal pasticcere di grido di turno), brisé ultra golose, ganache voluttuose…
Sei mai andata da Mulot o da Hermé? Io ti dico che mai e poi mai ho assaggiato una pasticceria cosi raffinata, complessa, studiata e sublime come quella dei grandi (ma non solo!) pasticceri francesi.
🙂
ps rinnvo l’invito a farti un giretto où il faut da queste parti…
31 luglio 2011 alle 01:06
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